| IL DESTINO DEI MONDI
Capitolo 01: In un nuovo (o vecchio) mondo Riku e Sora furono investiti da quella luce, che in meno di un minuto, investi tutti i mondi. Ovviamente Sora e Riku non potevano immaginarlo. “Riku, è la fine!” disse Sora “Non è detta l’ultima parola” disse Riku. Detto questo, parti ad alta velocità, portandosi dietro Sora, che era ancora privo di energie, verso Kairi, che intanto aveva raccolto il disco. “Allora, se non sbaglio si usa così…” e mentre diceva questo, colpi il disco con il Keyblade, aprendo così il varco. “Addio, mie ex…” ma non fece in tempo a finire la frase che girandosi, vide Riku che andava verso di lei ad alta velocità, mentre dietro di lui cominciava a sparire tutto. “Non credo proprio” disse Riku, che in quel momento colpì Kairi con la testa, spingendola insieme a lui e a Sora dentro il portale. Fece in tempo a girarsi per vedere che la terra stava scomparendo, come se non fosse mai esistita. Ma non appena andò un po’ più avanti nel varco, una forza li fece perdere di vista Kairi, mentre lui finì da un'altra parte insieme a Sora, dopodiché furono investiti da una luce. Si svegliarono poco più tardi. Riku si alzò per vedere dove erano finiti, convinto che erano alla fortezza oscura, come l’ultima volta. Ma con suo grande stupore, non era così. Intanto anche Sora si rialzò e si guardò intorno. “M – ma Riku? Questo non è…” “Si Sora, è il castello”
Capitolo 02: Incubi reali “Il castello dell’Oblio!” esclamarono insieme Ma il castello era in evidente stato di abbandono, tanto che era stato quasi completamente distrutto. “Cos’è successo?” chiese Sora “Non lo so. L’ultima volta che lo visto era intero” “E se provassimo a entrare? Tanto ormai Marluxia non c’è più, perciò il suo potere dovrebbe essere sparito, no?” “In teoria si, visto che è stato eliminato anche quando…” “Quando lo fatto tornare” disse Sora, finendo in uno stato di depressione. “Non posso credere di aver fatto tutto quello. Ho fatto ritornare l’organizzazione, ho fatto diventare Kairi cattiva, ho eliminato i nostri amici… è tutta colpa mia, solo mia” Riku non sapeva cosa dire, non poteva dire che non era vero, ma non poteva neanche ammetterlo. “Sora, l’unico modo per far tornare dalla nostra parte Kairi e colpirla con il Keyblade supremo, come ho fatto con te” “Si” “Comunque credo che tu abbia ragione, forse Ansem il saggio ha lasciato qualcosa nel castello, vale la pena di entrare” “Ok” I due cominciarono ad avviarsi verso il castello, ma davanti alla porta, essa si aprì, e ne usci un raggio che colpì Riku, richiudendolo in una specie di bolla “Riku!” Riku provò a parlare, ma non si sentiva niente “Se vuoi salvare il tuo amico, devi riuscire a superare il primo piano” disse una voce proveniente dal castello. Era una voce femminile. “Naminè?” chiese Sora “No, non sono Naminè, ma se vuoi incontrarmi e salvare il tuo amico, fa’ come ti ho detto” “Grr… Va bene” disse Sora. “Dopotutto è pur sempre un solo piano” La voce cominciò a ridere. “Lo vedremo. Ti aspetto” “Bene, a fra poco. Riku, aspettami qui, cercherò di tornare in prima possibile” Ma girandosi per salutare l’amico, lo vide agitato e che continuava a indicare di non andare. “Mi dispiace, ma devo farlo” detto questo entrò nel castello. Una volta dentro, cominciò a correre. Corse per diversi minuti, ma non riusciva a vedere la porta per accedere al secondo piano. All’improvviso, davanti a lui apparvero diverse figure incappucciate. “L’organizzazione!” disse Sora, evocando il Keyblade. Ma poi si accorse che erano più di tredici persone. “Chi siete?” “Sei sicuro di volerlo sapere? Ti potrebbe fare male saperlo”disse una voce “Q – quella voce… Non può essere?” disse Sora “Sei sorpreso? Lo immaginavamo” disse un’altra voce “No, mi rifiuto di crederci” disse Sora “Perché, ti fa male, vero?” “BASTA!” “Suvvia ragazzi, state calmi, dopotutto per lui è troppo, credo che sia ora di farla finita, no? Tutti li incappucciati annuirono, e cominciarono a togliersi il cappuccio. Sora rimase scioccato. Davanti a lui c’era l’organizzazione al completo, tranne che per il numero XIV e XV e oltre a loro c’erano: “Kairi, Riku, Leon, Cloud, Aerith, Yuffie, Cid, Enio, Sirol, Shido, Lighy, Darkroxas e no, non può essere…” Oltre a loro c’era anche Sora, ma il Sora che aveva eliminato tutti i suoi amici “Sorpreso?” chiesero tutti insieme. “C – com’è possibile?” “È semplice? Tu hai dimenticato la regola numero uno del castello dell’Oblio. Chi entra, è obbligato a ricordare, e tu ci hai ricordato, visto che siamo stati tutti tue vittime” disse l’altro Sora. “Allora perché sei qui tu?” “Semplice: è come se tu avessi eliminato anche me, quando sei tornato buono. Comunque ora, è arrivato il momento che tu affronti i tuoi incubi” detto questo lui e tutti gli altri evocarono le loro armi.
Capitolo 03: Xion Sora evocò appena in tempo il Keyblade per pararsi dall’attacco dell’altro Sora, ma capì che così avrebbe ottenuto ben poco, doveva affrontarli tutti, ma non sapeva quante possibilità avesse. “Comunque, non mi arrenderò! L’unico modo per riportare dalla nostra parte Kairi e quello di superare il castello, quindi anche se dovrò combattere contro di voi, non mi fermerò!” Detto questo Sora riuscì a evocare un altro Keyblade, per la precisione l’Ultima Weapon, e con i due Keyblade, cominciò ad attaccare. Il primo a perire sotto il suo attacco fu Marluxia, che fu eliminato in un colpo solo, poi toccò a Luxord e in breve Sora riuscì a eliminare buona parte dell’organizzazione. Poi andò verso Kairi. Sapeva che sarebbe stato doloroso, ma doveva farlo. La colpì con entrambi i Keyblade e la vide sparire. Poi andò verso tutti gli altri e in breve rimasero in tre. “Allora, ora si comincia veramente” disse l’altro Sora, seguito da Xemnas e Roxas, li unici rimasti. Sora sapeva che loro tre sarebbero stati difficili da battere. Il primo ad attaccare su Xemnas, che con le sue spade laser provò a colpire Sora, che però riuscì a evitare l’attacco e rispose, colpendo in pieno sia Xemnas e Roxas, grazie al raggio del suo Keyblade, che trapassò entrambi. “Bene, Sora, siamo rimasti solo noi due” “Ti eliminerò” “Vedremo” Cominciò una battaglia colossale. I due continuarono per parecchi minuti a combattere senza dare il minimo segno di cedimento. Solo dopo circa mezzo’ora, il Sora buono, riuscì a colpire l’altro Sora, facendolo svanire. “Bene, ora andiamo avanti” Ma davanti a lui apparve una porta. Sora senza domandarsi come aveva fatto ad apparire la porta l’attraverso. Si accorse di trovarsi al secondo piano del castello. “Complimenti, c’è l’hai fatta” disse la voce “Chi sei? Ora fatti vedere!” “Certo. Una promessa è una promessa” non appena ebbe detto ciò, davanti a Sora appari un varco oscuro, dal quale usci una persona incappucciata. “Un membro dell’organizzazione?!” disse Sora. “Credevo fossero stati eliminati tutti quanti!” “Io non sono stata eliminata, e Riku lo sapeva” “Cosa?” “Riku lo sapeva che esistevo, visto che ci siamo visti poco prima che lui sconfiggesse Roxas. Io sono il numero XIV, Xion” “Xion?” “Si, ma ora bando alle ciance. Sono dalla vostra parte. Ormai l’organizzazione non esiste più, ma io sono costretta a restare in questo castello. Ti ho fatto venire qui per due motivi. Primo perché volevo vedere l’originale di Roxas, secondo per avvisarti: tu hai un grande potere, ma non sei l’unico. Anche Kairi lo possiede, e tu devi essere pronto a qualsiasi eventualità. Ormai Kairi si dovrebbe essere risvegliata anche lei, e se è finita dove temo, anche questi mondi paralleli sono in pericolo. Se Kairi dovesse trovare la fonte dei mondi, sarebbe la fine. Ma per il momento, la fonte è ancora al sicuro, visto che per distruggerla, non basta distruggere il mondo dove si trova, ma serve il potere di entrambi i Keyblade supremi. Uno è in vostro possesso, l’altro è in possesso di Kairi. Il vostro compito è impedire che succeda. Qui fuori troverete una Gummyship, e ora, andate” Detto questo, Sora fu investito d una luce, e si ritrovo fuori dal castello, che però, era sparito. Accanto a lui c’era Riku, e anche la Gummyship.
Capitolo 04: La furia di Kairi Kairi si risveglio. Era stesa su un letto. “Finalmente ti sei svegliata” disse una voce “Dove sono?” chiese Kairi “A Radiant Garden. Ma Sora e Riku dove sono?” domando Leon “Beh, a dir la verità…” cominciò a dire Kairi. “Li devo trovare anch’io!” disse mentre evocava il Keyblade. “Kairi? Che cosa fai?” chiese preoccupato Leon. Intanto Arrivò anche Yuffie. “Mi hai chiesto dov’erano Sora e Riku. Questo vuol dire che non lo sapete neanche voi. Ma invece di andare in giro per mondi per niente, voglio attirarli qui.” Detto questo, attaccò Leon, che però riuscì a parare il colpo con il suo Gunblade. “Leon!” urlò Yuffie attaccando Kairi, che però evocò un altro Keyblade e rispedì il colpo al mittente, colpendo in pieno Yuffie, che cade svenuta. “Yuffie!” disse Cid, che era appena arrivato insieme ad Aerith “Cid, vai subito ad attivare il sistema di sicurezza. Aerith, cerca Cloud” urlo Leon, che intanto era sempre impegnato a parare i colpi di Kairi, che non li lasciava un secondo di pace. “Mi hai stufato!” disse Kairi. Fece sparire un Keyblade e dalla sua mano usci un lampo di oscurita, dalla quale si formo Naminè, che evoco subito anche lei il Keyblade. “Cosa? Ma non può essere” disse Leon, che ormai si stava rassegnando. Se avessero attaccato insieme, non sarebbe riuscito a parare entrambi i colpi. “Addio!” dissero le due ragazze insieme, e partirono all’attacco. Leon riuscì a parare il colpo di Kairi, ma sapeva che sarebbe stato colpito da Naminè. Ma il colpo che avrebbe dovuto ricevere non arrivò. Al suo posto si senti un rumore metallico, e Leon vide Cid, con in mano un tridente, che aveva parato l’attacco. “Ora basta” disse Kairi, e intorno a lei cominciò a formarsi un aurea oscura. “Per voi è finita!” Detto questo, ci fu un esplosione che investi tutta l’abitazione, disintegrandola. Solo Kairi ne usci viva, e per di più senza neanche un graffio. “Sistemati.” Disse, come se avesse soltanto schiacciato una formica. “E ora pensiamo ad attirare Sora e Riku” detto questo cominciò a colpire con il suo Keyblade tutto ciò che la circondava. Non guardava chi o cosa colpiva, le bastava sapere che stava distruggendo tutto. “Basta!” disse una voce Kairi si girò e vide Aerith, che impugnava un bastone, e Cloud, che impugnava la sua spada. “Chi sei? Tu non sei Kairi!” disse Aerith “Ma prima che potesse dire qualcos’altro, si ritrovo Kairi davanti a lei. “Prego? Ha detto qualcosa?” le domando ironicamente Kairi, e cercò di colpirla con il Keyblade, ma con sua grande sorpresa, Aerith si difese con il suo bastone. “Mi credevi forse una sprovveduta?” “A dir la verità…” e mentre diceva questo, evoco l’altro Keyblade, la colpi in pieno, trapassandola “SI!” “Aerith!” urlò Cloud, che parti immediatamente all’attacco verso Kairi, che però parrò senza difficoltà il colpo. “Tutto qui?” chiese lei “Eh, eh, eh. Non dovresti sottovalutare il’avversario. È un errore che ti può costare caro” Detto questo, schiacciò una specie di tasto sopra la sua spada, che si divise in sette spade che colpirono in pieno Kairi. “C – come osi? Va beh, vorrà dire che attirerò Sora e Riku in un altro mondo” E colpì il terreno con il Keyblade. In quel momento, tutto Radiant Garden cominciò a tremare, e dal terreno cominciò a eruttare lava. Tutto il mondo venne sconvolto da questo attaccò, che colpi tutti, senza risparmiare nessuno. “Umh, ora devo trovare una Gummyship” e neanche ad aspettare, per via del terremoto, un garage crollo, e all’interno c’era proprio una Gummyship” “Toh, guarda che fortuna” disse Kairi. Così entrò nella Gummyship e parti, alla volta di un altro mondo.
Capitolo 05: Un alleanza imprevedibile Riku e Sora erano in viaggio ormai da qualche ora, chiedendosi che fine aveva fatto Kairi. Improvvisamente, Sora si accorse di un mondo che conosceva bene, Radiant Garden. “Riku, guarda!” disse, con tono preoccupato. Riku andò a vedere e rimase sorpreso come Sora. Radiant Garden era ancora lì, però era evidentemente danneggiato. “Riku, scendiamo! Dobbiamo scoprire cos’è successo” “Va bene” Una volta atterrati, videro uno spettacolo deprimente. Tutte le case erano state quasi completamente distrutte, non c’era niente integro. “Riku! Dobbiamo andare a vedere se Leon e li altri stanno bene!” “Speriamo di si” Ma non fecero molti passi che Sora notò che c’era qualcuno sotto le macerie, che ancora si muoveva. “Guarda li Riku” “Chi sarà?” “Non lo so, ma dobbiamo tirarlo fuori” Così cominciarono a togliere le macerie da sopra quella persona. “Ma è Cloud!” disse Sora, mentre continuavano a togliere le macerie. “S – Sora, sei tu?” gli chiese Cloud. “Si, sono io. Ma cosa ti è successo? Dove sono gli altri?” “Sono stati eliminati. Temo di essere l’unico sopravissuto” “Come eliminati? Hai visto chi è stato?” “Sora, temo di saperlo, e credo che anche tu lo abbia capito” disse Riku “Non ci voglio credere” gli rispose Sora. “Cloud, dimmi che non è stata Kairi a fare tutto questo!” Ma Cloud non rispose. “Cloud!” urlarono Riku e Sora insieme, ma ormai non c’era niente da fare, erano arrivati troppo tardi. “È già la seconda volta che vediamo questa scena, e tutto per colpa di quel folle di Xehanort” “Chi è stato?” disse una voce Sora e Riku si girarono immediatamente, perché avevano riconosciuto la voce “Sephiroth!” “Chi ha osato eliminare Cloud al mio posto” “È stato Xehanort, o meglio, la sua essenza” disse un'altra voce Tutti e tre si girano per vedere chi era stato a parlare, ma quelli che rimasero ancora più sconvolti da quella voce furono Riku e Sora. Dietro di loro c’era Re Topolino. “Sua Maestà!” urlò Riku Ma Riku si accorse di un altro particolare. Topolino non era materiale. “Topolino, cosa ti è successo? Sei di nuovo finito nel regno dell’oscurità?” “No, non siamo finiti nel regno dell’oscurità” disse un'altra voce “A dir la verità non abbiamo la più pallida idea di dove siamo” disse ancora un'altra voce. “Paperino! Pippo!” disse Sora E accanto a Topolino apparvero anche Paperino e Pippo “Ciao Sora” disse Pippo. “Come puoi ancora salutarmi, dopo quello che vi ho fatto?” disse Sora, cominciando a piangere. “Non eri te stesso” disse Topolino. “Purtroppo il piano di Xehanort sta funzionando in pieno” tramite il potere del Keyblade supremo oscuro e riuscito a trasferire il suo cuore all’interno del tuo corpo e a prenderne possesso, anche se sapeva che era una cosa temporanea, perché ha sempre ambito ad ottenere il corpo di Kairi”. “Perché proprio Kairi?” chiese Riku. “Perché sapeva che difficilmente sareste arrivati ad eliminarla, così lui sarebbe potuto restare in quel corpo e conquistare tutti i mondi. L’unica cosa che non aveva previsto era Darkroxas, che vi ha rivelato come eliminarlo.” “Ma anche se lo eliminiamo, ormai i nostri mondi sono andati tutti distrutti.” Disse Sora. “No, c’è una possibilità!” disse Topolino “Purtroppo non posso dirvi come perché non lo so neanche io, ma so che esiste un modo per riportare tutto alla normalità, ripristinando tutti i mondi e i loro abitanti.” “Dice sul serio? Allora non ci resta che trovare come fare” “E io so chi può aiutarvi” “Chi?” “Ansem il saggio” “Ma, Topolino, Ansem si è sacrificato per tentare di distruggere Kingdom Hearts, non ricorda?” “No si è salvato! Non so dove sia, ma so per certo che si è salvato” “Aspettate. Per caso era vestito di rosso con una maschera di bende in faccia?” chiese Sephiroth “Si, credo di si. È probabile che si sia nuovamente travestito da Diz. “Permettetemi di aiutarvi, per questa volta.” Disse Sephiroth “Perché ci vuoi aiutare?” chiese Sora “Non posso accettare che qualcun altro abbia fatto fuori Cloud. Era il mio compito. L’unica cosa che posso fare e affrontare chi l’ha eliminato. “Bene. Noi ora dobbiamo lasciarvi” disse Topolino, sparendo. “Non si preoccupi, sua Maestà. Le prometto che riusciremo a riportare tutto alla normalità.” Disse Sora.
Capitolo 06: Il ritorno di Xehanort Ma il terreno cominciò a tremare. Si aprirono crepe lungo tutto il mondo. “Presto, dobbiamo andarcene!” disse Riku Così il trio salì sulla Gummyship, che parti a tutta velocità dal mondo. “Dove dobbiamo andare ora?” chiese Riku. “Non lo so” rispose Sora “Pensateci bene. Alla fine è una vostra amica, no?” disse Sephiroth. Sia a Riku che a Sora venne in mente dove poteva essere andata Kairi “Presto, rotta per le Isole del Destino!” disse Sora E così la Gummyship parti a tutta velocità verso le Isole. Una volta arrivati, Sora e Riku tirarono un sospiro di sollievo. Fortunatamente le Isole del Destino erano ancora intere. Una volta scesi, andarono verso il posto dove molto probabilmente c’era la serratura, anche se non avevano mai potuto verificarlo con certezza: il rifugio segreto. Ma Riku notò una cosa, e costrinse Sora e Sephiroth a fermarsi e andare in un posto dove non potevano essere visti. “Che cosa succede?” chiese Sephiroth, scocciato. “Non dobbiamo farci vedere!” rispose Riku. “Perché?” chiese Sora “Silenzio. Ascoltate.” “Sora! Riku!” Videro arrivare Kairi, ma notarono che non era quella contro avevano combattuto, ma era la vecchia Kairi. “Ci ha visti?” chiese Sora “No, o almeno, non noi di adesso” “Che cosa intendi con…” ma Sora non fece in tempo a finire di fare la domanda che vide la risposta. È la risposta fu… vedere loro stessi. “Ma com’è possibile?” chiesero Sora e Sephiroth insieme “È semplice. Il varco che abbiamo attraversato, non ci ha riportato nei mondi che conosciamo, ma in un universo parallelo. Per questo la Fortezza esisteva ancora, come sono sicuro che anche li altri stanno bene.” “Quindi ci basterà parlare con noi stessi dell’altro universo per riuscire a sconfiggere lo spirito di Xehanort!” disse Sora. “No, purtroppo non è così semplice. Te lo già detto, non dobbiamo farci vedere. Creeremo un caos universale che potrebbe distruggere tutto” “Sempre ottimista, eh?” “Oh, basta, non me ne importa niente! A me basta trovare questa persona che voi chiamate Xehanort” disse Sephiroth. “Non credo si trovi qui” disse Riku Non appena ebbe detto ciò, videro un raggio partire verso l’isola, colpendola in pieno. Loro riuscirono ad evitare l’attacco, e videro chi era stato. Era Kairi. “Kairi!” disse Sora “Deduco che sia lei quella impossessata, giusto?” disse Sephiroth “Già. Ma prima di fare qualsiasi cosa, facci almeno provare a liberarla dal suo controllo. Detto questo Sora e Riku si misero a correre verso Kairi. “Xehanort!” urlò Sora Kairi si girò verso di lui “Come mi hai chiamata, Sora?” “Smettila con questa sceneggiata, Xehanort. Sappiamo che sei tu che controlli Kairi” Kairi cominciò a ridere, ma non con la sua voce, ma con quella di Xehanort. “Scommetto che è stato – Sua maestà – a dirvelo, vero? Immaginavo che non fosse facile eliminarlo definitivamente.” “Lascia andare Kairi!” “Sai, ragazzo, potrei anche accontentare la vostra richiesta, tanto ormai ho ottenuto ciò che volevo” Detto questo, intorno a Kairi si formo un alone tutto nero, e dal suo corpo usci una specie di fumo, che andò a solidificarsi vicino a lei, mentre lei cadeva giù, priva di sensi. Da quel fumo appari una persona, che sembrava anziana: Xehanort. “Tu saresti Xehanort?” chiese Sephiroth, che aveva assistito a tutta la scena senza far niente. “Ora posso, no?” chiese, anche se non aspetto la risposta e comincio a caricare nella sua mano una strana palla d’energia. “Si, sono Xehanort, nel mio vero aspetto, lo stesso aspetto con qui ho sconfitto i genitori di questi tre patetici ragazzini” “Cosa!?” urlarono Riku e Sora, che nel frattempo erano andati ad aiutare Kairi. “Già. Hanno opposto resistenza, ma alla fine sono stati sconfitti tutti e tre, e io mi sono appropriato dei loro poteri. E giusto per farvelo sapere, voi siete solo un millesimo della loro forza!” “Forse loro, ma io no, ne sono certo!” disse Sephiroth, che lanciò la palla d’energia verso Xehanort, che però la taglio a metà con il suo Keyblade. “Tutto qui?” chiese sorpreso da tanta debolezza “Grr… Sora, Riku! Andate via. Fatelo senza fare domande.” Nei suoi occhi c’era una rabbia immensa. “Ora tenterò di fare un attacco che aveva quasi distrutto il mio mondo, se non fosse intervenuto Cloud e la sua banda. Andate da loro, dirigetevi a Midgar e cercate Tifa.” “Va bene!” dissero Sora e Riku, prendendo Kairi e salendo sulla Gummyship, che decollo immediatamente “Bene, Xehanort. Ora assaggerai tutta la mia potenza” detto questo prese una fiala. “Qui dentro c’è tutto quello che resta di mia madre, Jenova. Bevendolo, acquisirò una potenza illimitata” e beve la fiala. “Bene, e ora addio. SUPER COMETA!” in quel istante, intorno alle Isole del Destino apparvero diverse Meteore, tutte di incredibili dimensioni, che si scagliarono sule Isola, provocando un esplosione di dimensione incredibili. La Gummyship di Sora, Riku e Kairi andava a tutta velocità, ormai stavano per superare la velocità del suono. “Siamo alla massima velocità, non ce la faremo!” disse Sora preoccupato “Dobbiamo!”
Capitolo 07: Un nuovo nemico Un varco oscuro si aprì in un posto tutto oscuro, un posto strano, dove non si vedeva la minima luce. “Allora, Xehanort, vedo che sei riuscito a sopravvivere” disse una voce “Credevi forse che bastasse distruggere un mondo con delle meteore per sconfiggermi?” “Devi ammettere che se non avessi potuto usare il varco, a quest’ora non saresti nemmeno polvere” “Mi credi così debole?” “Allora chi è che è stato sconfitto, esiliato senza memoria e distrutto più volte?” Xehanort si zittì “Ricordati che se non fosse stato per me, a quest’ora tu non esisteresti più” “Lo so, ma con questo non vuol dire che tu sia per forza più forte di me!” urlò Xehanort, che sembrava adirato. A quel punto apparve un individuo, che nonostante l’oscurità, si riusciva a vedere benissimo, tranne la faccia, che era oscurata dal cappuccio. Nonostante questo, Xehanort riuscì a vedere lo sguardo di quella persona e non fiatò più. “Sai benissimo che volendo ti posso eliminare immediatamente, senza che tu riesca solo ad evocare il Keyblade!” L’individuo alzò le mani e dal nulla apparvero due sedie. “Adesso dimmi, ti sei assicurato che Sora e i suoi amici si siano salvati?” “Si, ma non capisco” “Che cosa?” “A che pro far si che l’unica arma che avevamo contro di loro, cioè usare il corpo di Kairi, venisse vanificata? E poi perché li avete permesso di ottenere il Keyblade supremo?” “A proposito… se non sbaglio tu hai ottenuto ciò che avevamo bisogno, no? Allora dammelo!” Xehanort, che sembrava aver perso tutto la forza per reagire anche solo con le parole, fece apparire dalla sua mano una sfera, che si diresse verso l’individuo, che l’assorbi. A quel punto, il tizio evoco il Keyblade supremo. “Bel lavoro, Xehanort” “Grazie signore. Ma ancora non capisco il perché abbia permesso a Riku di ottenere il Keyblade supremo” “Sei uno stolto! È semplice. Se glielo avessi impedito, avrei ottenuto un altro Keyblade supremo oscuro, mentre in questo modo è diventato della luce. Era questo che volevo, fin dall’inizio”. Ora mi serve solo che Riku decida di passare il Keyblade supremo a Sora, a quel punto interverrò io stesso”.
Capitolo 08: Alleato o nemico? Sora, Riku e Kairi erano riusciti a salvarsi per un pelo a quell’esplosione devastante. “Fortuna che non ha fatto sul serio, quando l’ho affrontato” disse Sora. “Si, ma le nostre Isole…” “Non ti preoccupare, l’hai detto tu stesso, questi mondi sono un illusione” “Ne sei sicuro, Roxas?” disse una voce Sora e Riku si girarono immediatamente, e videro che si stava apprendo un varco oscuro ed evocarono i Keyblade. “Calma, calma. Non sono qui per combattere” disse sempre la voce, e in quel momento dal varco usci una persona vestita come l’organizzazione. “Chi sei tu? Perché mi hai chiamato Roxas?” chiese Sora, anche se aveva già un idea di chi potesse essere. Quella voce… li era così famigliare “Ah già, dimenticavo che non ti piace essere chiamato con il nome del tuo nessuno” disse la figura togliendosi il cappuccio. “TU!?” esclamarono in contemporanea Sora e Riku “Si, io. Axel” “Non può essere, come puoi essere sopravissuto? Ti ho visto io stesso scomparire dopo aver usato tutte le tue energie per eliminare i nessuno nel mondo dell’oscurità!” disse Sora “Sora, peccato che hai dimenticato quello che è successo nel castello, altrimenti sapresti che non vendo facilmente la mia anima, e non dite che non ce l’ho perché è solo un modo di dire” disse vedendo che Sora stava già per parlare. “Comunque, sei sicuro di essere in grado di sconfiggere il nemico” “Xehanort? Certo, non posso non fargliela pagare per quello che ha fatto. Ma a proposito… tu come fai a essere qui? Anche se ti sei salvato quella volta, dovresti essertele andato quando c’è stata quell’esplosione che ha devastato tutti i mondi, no?” “Vedo che non siete al corrente della situazione. La dimensione da cui proveniamo non è andata distrutta, ma si è fusa con questa. E non è tutto: se io vi dicessi che Xehanort non è altro che una pedina?” “Impossibile. Chi potrebbe essere più forte di così?” “Quando lo vedrai, capirai. Non è lontano il momento in cui lo incontrerete, e ora che è diventato più forte, grazie al potere che…” ma in quel momento, videro Kairi che stava dando segni di risveglio. “C-cos’è successo?” chiese confusa. “KAIRI!!!” esclamarono Sora e Riku “Sora? Sei tornato buono?” Così Sora e Riku spiegarono a Kairi cos’era successo “Non ci credo, non riesco a credere di aver fatto tutto questo” “Ma non eri in te, eri posseduta da Xehanort” “A proposito” disse Axel. “Kairi, prova ad evocare il Keyblade” “Ma perché li fai questa domanda?” “Kairi, fallo!” “Ok” così Kairi fece per evocare, ma non ci riuscì “Beh, Kairi? Allora?” chiese Sora “N - non lo so. Non riesco ad evocarlo” “Per il semplice motivo che non lo possiedi più” rispose Axel “Ma come può essere?” chiese Riku “Xehanort l’ha prelevato quando è uscito dal suo corpo “Axel…” cominciò Sora “Tu da che parte stai?”
Capitolo 09: Midgar Sora e Axel si guardarono “Per te cambia qualcosa?” chiese Axel “Certo, che domande” rispose Sora “Beh, sappi che io non sto dalla parte di nessuno, quello che m’importa è formare una nuova organizzazione” “Capisco…” “Tu invece Sora, potresti riformare l’organizzazione XIII” Il silenzio calò nella Gummyship “Come hai detto, scusa?” “Forse te lo sei dimenticato, ma lo hai già fatto, quando eri posseduto da Xehanort” “Anche se lo facessi, cosa ci guadagnerei? Solo altri 13 nemici da battere” “Sbagliato. Starebbero dalla tua parte, avendoli riportati tu in questo mondo” “Davvero?” “Si, ma sfortunatamente tu non possiedi più così tanta forza. Però posso aiutarti a diventare più forte” “E come?” “Usando Roxas” “Scusa, cosa intendi dire?” “Roxas è dentro di te, quindi hai i suoi stessi poteri. Sicuramente di ricorderai dello scontro che hai avuto contro di lui” “Cosa, Sora, non ci avevi detto che avevi combattuto contro Roxas!” esclamo Riku “Scusatemi, e che con tutto quello che è successo dopo mi è passato di mente” “Comunque, ti ricordi che usava due Keyblade?” continuo Axel “Certo” “Bene, sappi che li puoi usare anche tu” “Ne sei certo?” “Sicuro, basta che ti concentri, e dovresti riuscire ad evocarli due” A quel punto Sora provò a fare come diceva Axel, e con sua grande sorpresa ci riuscì, era riuscito a evocare insieme l’Ultima Weapon e la Fenrir. “Incredibile!”esclamo Sora. “Grazie mille, Ax…” Ma Axel era sparito “Sora, siamo arrivati nel mondo che ci ha detto Sephiroth” disse Riku Così il trio scese dalla Gummyship e si ritrovò in un’enorme città, al centro della quale c’era un palazzo gigantesco, ma che sembrava abbandonato. “Ok, allora adesso non ci resta che trovare Tifa” disse Sora “Niente di più facile, dopotutto solo una via di questa città è più grande della nostra isola” disse ironicamente Riku “Scusate, ho sentito bene? Cercate Tifa?” disse una voce Il trio si girò, e videro chi li aveva parlato. Notarono subito che li ricordava qualcuno. “Cloud?” chiese Sora “Come fai a conoscere Cloud” gli chiese quella persona. “No, comunque non sono io, anche se sono suo grande amico. Per caso sapete dov’è finito? È sparito da tempo ormai, insieme a Cid, Yuffie e Aerith. Per caso conoscete anche loro?” “Si, li conosciamo, ma…” “Ma…” “Non credo tu voglia realmente sapere cosa sia successo a loro” Il sorriso che aveva avuto quella persona da quando la avevano incontrata si gelo. “Cos’è successo?” chiese “Ecco, non so come dirtelo, ma purtroppo sono stati eliminati, tutti quanti. Ci dispiace” “No, voi mentite, non può essere vero, non ci credo, non posso crederci” Sora, Riku e Kairi non sapevano cosa dire. “Scusaci, ma noi dovremo andare da Tifa; Sephiroth ci ha detto di…” “SEPHIROTH?!” urlò quella persona. “CHE COSA CENTRA SEPHIROTH?” “È stato lui a mandarci qui” “QUINDI SIENTE IN CONBUTTA CON LUI, MA IO NON VI LASCERÒ ANDARE VIA, QUANT’È VERO CHE MI CHIAMO ZACK”.
Capitolo 10: Lo scontro con Zack Zack parti subito all’attacco, tirando fuori una enorme spada, praticamente identica a quella di Cloud, e cercò di colpire Sora, che prontamente si difese con il Keyblade. “Lasciaci spiegare…” cerco di dirli Sora, ma non ne ebbe il tempo perché Zack riprese l’attacco “Non vi ascolto, non potrò perdonarvi per ciò che avete fatto!” In un colpo, Zack colpì Riku, che venne scaraventato a diversi metri di distanza e perse i sensi. “Riku!” Esclamo Sora, ma non ebbe il tempo di muoversi che Zack lo buttò a terra, e li puntava la spada addosso. “Ora la pagherai per ciò che hai fatto” disse Zack, preparandosi al colpo di grazia. Sora chiuse li occhi, preparandosi alla fine. Invece senti qualcosa di liquido finirli addosso, e prendendo coraggio, aprì li occhi. Riku si era messo in mezzo e aveva ricevuto in pieno il colpo, che l’aveva trapassato. “RIKU!” urlarono in contemporanea Sora e Kairi Zack, come se niente fosse, mosse la spada con Riku in mezzo, e lo spinse via. “Riku…” disse Sora. “Hai detto di chiamarti Zack, giusto?” disse. Kairi si preoccupò per quel tono che aveva assunto. “E con ciò?” rispose lui “Sappi che non ti perdonerò per questo” detto questo, Sora evocò i Keyblade, e si lanciò a tutta velocità verso Zack, che con sua grande sorpresa, fece fatica a parare i colpi. “Cos…” Sora non li lasciò nemmeno il tempo di respirare, e parti subito per l’attacco successivo “ULTIMA!” urlò, e dal suo Keyblade uscirono tutti i tipi di magia che conosceva, e che colpirono in pieno Zack, che cade a terra, senza muoversi “Ora sarò io a tardi il colpo di grazia!” disse Sora, ma davanti a lui si mise Kairi. “No Sora, non farlo!” “Perché non dovrei? Hai visto cos’ha fatto a Riku? “Si, ho visto… Però combattendo non otterremo niente. Sora, torna in te!” In quel momento, Sora cadde a terra, e dietro di lui c’era una ragazza, vestita di nero e con dei guanti. “Scusa Sora, ma era l’unica cosa da fare”
Capitolo 11: Chi è in realtà Sora? “Si riprenderà?” “Si, la ferità è grave, ma non mortale per fortuna” “Meno male. E Sora invece?” “Gli ho solo dato un colpo in testa, si dovrebbe rimettere in poco tempo” Sora apri gli occhi “D-dove sono?” chiese “Sora! Finalmente ti sei svegliato!” disse Kairi “Cominciavo a credere di averti colpito troppo forte” “Tifa?” “Si scusate Zack, ma quanto ha sentito che era stato Sephiroth a mandarvi qui non è riuscito a controllarsi. Comunque ora Kairi mi ha spiegato tutto e glielo dirò io non appena si riprenderà” “Perché? Cos’è successo?” chiese Sora “Sora, perché lo chiedi? Non ti ricordi più cos’hai fatto?” chiese Kairi, chiedendosi se Sora stese parlando sul serio oppure no. “No, cos’è successo?” chiese Sora, cominciandosi a preoccupare. Cosi Kairi e Tifa li raccontarono cos’era successo. “E Riku dov’è?” “È di là, ora sta riposando, fortunatamente me la cavo abbastanza bene con la magia, così sono riuscito a curarlo” rispose Kairi “A proposito di magia, che cos’era quella che hai lanciato su Zack?” chiese Tifa. “Io a dir la verità non mi ricordo di quella magia, non l’ho mai usata prima.” Ma il loro discorso venne interrotto da un esplosione che li fece volare contro il muro. Sora, che era riuscito a proteggere grazie a un Reflex, vide chiaramente chi era stato. “Xehanort!” “Salve, come va?” disse lui, come se niente fosse “Kairi, porta via Riku” disse Sora “Non credo possa farlo, perché in questo momento Riku sta incontrando il mio capo, e non vogliono essere disturbati, per questo sono venuto a farvi visita” “Cosa?!” disse Sora, correndo nella stanza dove sarebbe dovuto esserci Riku e, come temeva, Riku non c’era più. “Dove l’avete portato?” disse Sora, evocando i due Keyblade “Lo vuoi rivedere?” “DIMMI DOVE L’AVETE PORTATO?” urlò Sora, partendo alla carica verso Xehanort, che però si scanso tranquillamente. “Tutto qui quello che sai fare? Suvvia Sora, mi aspettavo di meglio da te” “STAI ZITTO!” “Bravo, arrabbiati, così libererai la tua vera natura, il tuo vero te stesso” Sora a sentire queste parole si fermo “Come sarebbe a dire il mio vero me stesso?” chiese “L’hai già dimostrato prima, contro Zack. Devo dire che il topo a fatto un bel lavoro insieme a tuo padre, ma non si è rivelato eterno” “Che cosa intendi, che cosa avrebbe fatto il re insieme a mio padre?” “Sei sicuro di volerlo sapere? Sora sembrò pensarci a lungo a questa domanda “Si” “Bene, sappi che dopo non sarai più lo stesso. In questo modo finalmente potrai portare a termine la tua missione. In realtà, io sono solo una ricreazione di me stesso, ma la mia vera essenza è nascosta in un posto dal quale non potrà mai uscire, nemmeno se il posto dovesse andare distrutto. Quel posto, Sora, sei tu.”
Capitolo 12: La fuga A Sora caddero di mano i Keyblade, che però ricomparvero immediatamente. “Tu menti, io non sono te. Ti ho sconfitto sia come Heartless che come nessuno, perché avrei dovuto distruggere me stesso, se fosse vero?” disse Sora “Poi Riku ha detto che siete rimasti sempre sull’isola, e qualcuno avrebbe dovuto pur vedere il Re, no?” disse Kairi. “ZITTA TU!” urlò Xehanort. “Lo sapevi benissimo anche tu, come lo sapeva anche Riku, ma dopotutto, non glielo avete mai detto” A sentire questo, Sora fece scomparire i Keyblade, e chiese a Kairi “Cos’è che non mi avete mai detto? Ti prego, rispondimi” Kairi, che non aveva il coraggio di guardare in faccia Sora, gli rispose: “Io non sono stata l’unica ad arrivare da un mondo esterno sulle Isole, Sora. Però sono stata la prima, poi, dopo poco tempo, sei arrivato anche tu. Ma a differenza di me, non eri da solo.” Sora cade a terra, sconvolto da tale notizia “Chi c’era con me?” “Questo non lo so. So solo che è stato lui a lasciarti sull’isola, mentre dormivi, dicendo a quelli che sarebbero stati i tuoi genitori, di fare in modo che tu non sapessi mai la verità, dicendo anche che tu non ricordavi niente della tua vita, perciò avrebbero potuto dire qualunque cosa e tu ci avresti creduto. Mi dispiace, Sora” disse Kairi, cominciando a piangere. “Mi hai mentito…” sussurrò Sora. “MI HAI MENTITO!!!” si mise a urlare, evocando i Keyblade, e provò ad attaccare Kairi, ma Tifa si mise davanti e parò il colpo. “Sora, cosa stai facendo?” chiese “Non t’impicciare!” disse Sora, colpendola e spedendola via di diversi metri. “Sora, smettila!” urlò Kairi. “Dovrei smetterla? DOVREI SMETTERLA? Dopo che mi hai mentito per anni, che mi hai fatto credere di essere un altro? A quel punto, intorno a Sora, cominciò a crearsi un aurea oscura, che comincia a ricoprirlo tutto intorno. “Bravo Sora, fatti circondare dall’oscurità, e vieni con me” “NO!” urlò Sora, e l’aurea intorno a lui espose, circondando tutti loro. Kairi ebbe la sensazione di precipitare nel vuoto, senza più riuscire a fermarsi.
Capitolo 13: Incontri, decisioni e inizio degli anellamenti – Parte 01 Kairi si sveglio che era finita in mezzo a un prato, e non riusciva a vedere nessuna casa lì vicino. “Sora!” cominciò a urlare, ma non ottenne nessuna risposta. Cominciò a camminare, pesando agli ultimi avvenimenti, di come tutto aveva avuto inizio, quando ormai 3 anni prima, la loro isola era stata distrutta per la prima volta dall’oscurità, di come lei fosse riuscita senza sapere come a trasferire il suo cuore dentro Sora, già, Sora, il suo migliore amico insieme a Riku, ma che quel giorno aveva visto comportarsi come non lo aveva mai visto fare prima, neanche contro L’Heartless di Xehanort o contro Xemnas, e si chiedeva come mai. Continuando a camminare, Kairi notò che l’erba stava sparendo, lasciando lo spazio alla terra priva di tutto. Poi si chiedeva come avrebbe fatto a difendersi, ora che era senza Keyblade, e senza di quello non poteva usare la magia. Mentre pensava a tutto ciò, si fermò per riprendere fiato, ma finì con fermarsi in quel posto per tutto il resto della giornata, continuando a chiedersi dove potevano essere finiti Sora e Riku. Il giorno dopo continuò a camminare, fino a quando non vide da lontano qualcosa che luccicava, e incuriosita, si avvicinò. Una volta arrivata lì, vide che era una struttura di cristallo, e che al suo interno c’era un uomo. C’erano anche incise delle parole, ma Kairi non riuscì a leggerle tutte perché si erano rovinate: “Qui giace …. Che .. un ……… E …. un padre Per .. Che il suo …. possa …… Per …… nella gloria.” “Che strano, possibile che quella persona li dentro sia morta? Sembra che stia dormendo…” Kairi stava per toccarla, quando un ruggito la fece saltare, e girandosi, vide una fiammata che la colpi in pieno.
“Ma non avrà esagerato? Solo perché si è avvicinata alla tomba, non era il caso d abbrustolirla” “Lo so, ma non appena l’abbiamo vista, io e Saphira abbiamo pensato che stese per fare qualcosa” “Menomale che l’avete portata subito qui, dove l’abbiamo potuta curare e verificare che intenzioni avesse” “Ma sei sicura di ciò che avete visto in lei?” “Sicurissima, non ha opposto nessuna resistenza, e questo avvalora ulteriormente ciò che abbiamo scoperto. Ormai tutti hanno un minimo di difesa mentale” “È vero anche questo… però non ho capito questa storia qui di questa -chiave-, che cos’è esattamente?” “Non lo so, comunque ci faremmo dire tutto da lei quando riprenderà i sensi” Kairi aprì li occhi, vide che si trovava in un posto diverso rispetto a dov’era prima, sembrava fosse dentro un albero. “D – dove sono?” chiese, provando ad alzarsi, ma vide che era tutta fasciata. “Oh, finalmente ti sei svegliata.” Disse un ragazzo, che era davanti a lei. Notò subito com’era diverso: aveva le orecchie appuntite e gli occhi a mandorla, la sua pelle sembrava emanare una lieve luce, ma la testa… a Kairi scappò un sorrisino. Sembrava la testa di Sora. “Mi scuso per quello che è successo, ma quanto ti abbiamo visto vicino alla tomba di Brom, io e Saphira credevamo volessi farle qualcosa” “Quindi sei stato tu a lanciarmi addosso quella fiammata?” chiese Kairi. “Nemmeno Fire al massimo è così forte, come hai fatto?” “Beh, ecco a dir la verità non sono stato io, ma Saphira” rispose il ragazzo Kairi spostò lo sguardo alla ragazza che era li vicino “Sei tu Saphira?” chiese “Io? No, no. Io sono Arya” rispose lei. Kairi notò solo in quel momento che aveva li stessi lineamenti del ragazzo. “Scusate la domanda… ma cosa siete?” chiese Kairi, un po’ imbarazzata per la domanda. “Ecco, Arya è un elfa, mentre io sono un semplice essere umano.” Rispose il ragazzo “Ma siete praticamente uguali.” “Beh, questa è un'altra storia” “Ah, già scusate, non mi sono presentata, io sono…” “Kairi, giusto?” disse Arya “E tu come lo sai?” “Semplice, l’ho letto nella tua mente quando ti abbiamo soccorsa, dovevamo essere sicuri delle tue intenzioni.” “Cosa? Puoi leggere nella mente?” chiese Kairi, cominciando a preoccuparsi “Si, ma non è sempre facile. Comunque io mi chiamo Eragon” disse il ragazzo. “In che senso non è sempre facile?” chiese Kairi, incuriosita. “Beh, vedi, spesso capita che qualcuno crei una barriera nella mente per impedire agli altri di entrarci, e devo dire che con te è stato più facile rispetto a chiunque mi sia mai capitato finora, e questo mi sembra strano.” Kairi già stava immaginando che cosa li stava per chiedere “Perciò, ci potresti dire da dove vieni?” Kairi si incupì, sapeva che tanto sarebbe stato inutile non dirlo, se non lo sapevano già, visto che erano già riusciti a entrare nella sua mente. “Quella parte non siamo riusciti a esaminarla” disse Arya. “Stranamente, la tua memoria era sigillata, per questo non siamo riusciti a saperla, e questo è strano, perché tutto il resto era esposto” Kairi a quel punto decise di raccontarli tutto, fino a quanto non era successo pochi giorni prima. “Capisco, quindi tu eri una custode del Keyblade” “Sai di cosa si tratta?” chiese Eragon ad Arya “No, non ne ho mai sentito parlare. Comunque, com’è possibile che sia sparito nel nulla? Neanche con la magia si può ottenere un effetto simile” “Non lo so, so solo che dopo che Xehanort mi ha lasciata andare, non ero più in grado di evocarlo, e insieme al Keyblade, ho perso anche la capacità di usare la magia” Arya sembrava pensare a qualcosa di importante “Eragon, puoi venire un attimo fuori? Vorrei parlare a te e Saphira di una cosa” “Certo” Così Kairi vide uscire i due ragazzi. Passarono diversi minuti, e a Kairi ogni tanto sembrava di udire qualche ruggito. Dopo circa un quarto d’ora, rientrò solo Eragon, e chiese a Kairi di uscire. Lei, anche se con fatica , riuscì a mettersi in piedi e uscire da quella strana casa, e una volta uscita, vide che effettivamente era proprio un albero. Eragon li fece cenno di seguirlo, e dopo aver camminato per un po’, si ritrovarono in un enorme campo. In quel momento arrivò anche Arya. “Che succede?” chiese Kairi. “Prima di tutto, c’è Saphira che si vuole scusare personalmente con te” disse Eragon. “Sta arrivando, è andata un attimo a bere” Kairi era proprio curiosa di vedere questa Saphira, che era riuscita a fare una magia così potente. “Eccola” disse Eragon Kairi si girò intorno, ma non vide nessuno “Kairi, sopra di te” disse Arya Kairi, domandandosi perché doveva vedere sopra di lei, lo fece comunque, e rimase a bocca aperta, incapace di reagire. Sopra di lei c’era un drago. Sapeva che era un drago perché l’aveva visto in un libro, ma non pensava che potessero esistere realmente. Poi finalmente capì perché quella fiammata era così potente. “Sta dicendo che le dispiace di averti bruciata” disse Eragon “Ma perché, tu riesci a capirla?” “Lei può parlare tramite la mente con chi desidera, anche se normalmente parla con me e poi riferisco” “Ah, capisco” disse Kairi, ancora scossa. “Comunque, ora torniamo a noi. Abbiamo una proposta da farti” Kairi si riprese subito “Vi ascolto” “Abbiamo buoni motivi per credere, dai tuoi racconti, che presto dovrai affrontare una battaglia, probabilmente più dura rispetto a quelle che hai già affrontato.” Cominciò Eragon “Per questo abbiamo deciso, sempre che tu lo desideri, ti anelarti. Per i prossimi anni, ti insegneremo a usare nuovamente la magia senza aver bisogno di nessun supplemento, e oltre a questo, ti insegneremo anche a combattere.” Kairi rimase sorpresa da tale proposta, ma sapendo bene che cosa poteva succedere “Accetto, vi ringrazio”
Capitolo 13: Incontri, decisioni e inizio degli anellamenti – Parte 02 Riku riuscì a fatica ad aprire gli occhi. Era ferito in gran parte del corpo, e alcune ferite erano piuttosto gravi. Non riusciva a muoversi, e la ferità provocandoli da Zack li pulsava ancora. Riku era stato costretto a combattere contro una misteriosa persona, che non era riuscito a vedere perché aveva tenuto il cappuccio per tutto il tempo. E Riku, nonostante le gravi ferite, aveva dato il massimo, usando anche la magia, ma non era riuscito nemmeno a toccarlo. Lui in compenso si, l’aveva colpito ripetutamente, senza lasciarli neanche il tempo di rispondere agli attacchi. Da quando era apparso nella stanza dove Kairi e Tifa l’avevano lasciato e l’aveva portato via di forza, si trovava in quel strano mondo. Quel tizio ripeteva il tutto ogni giorno, e ormai Riku si era quasi abituato. Ma si continuava a chiedere dove fossero finiti Sora e Kairi. Riku non aveva assistito a quello che era successo a Sora, ma aveva una strana sensazione, che lo metteva in allarme. “Ne sei sicuro?” disse una voce “Assolutamente” disse Xehanort “Bene, il mio piano comincia a muoversi” Riku cercò di avvicinarsi per sentire meglio. “Ora ti basterà solo riuscire a trovarlo e condurlo da me. Sono sicuro che te lo chiederà lui stesso” disse la voce. “Chissà, magari riuscirà a convincere anche il suo amico” disse ridendo. A sentire questo, a Riku venne un orribile dubbio. -Possibile che stiano parlando di lui- pensò “Non si preoccupi, padrone, la notizia che ha ricevuto l’ha scosso, è riuscito anche ad aprire un varco oscuro e a usarlo” “Perfetto, allora ormai è pronto. Presto si unirà a noi, e dopo l’adeguato addestramento, sarà invincibile” “Ma la ragazza?” “Umpf, che faccia pure quello che vuole, tanto ormai è senza Keyblade e magia, ora è innocua” A quel punto Riku, che aveva capito quello che era successo, evocò il Keyblade, e partì all’attacco verso i due, che non appena si accorsero di lui, schivarono facilmente il colpo e lo colpirono insieme, facendolo finire a diversi metri di distanza “Bene, bene, bene. Abbiamo uno spione” disse la voce “N – non riuscirai nel tuo intendo” disse a fatica Riku “Mi dispiace, ma ormai è troppo tardi. Ti ripeto la proposta un’ultima volta. Unisciti a noi e avrai salva la vita. Unisciti a noi, e riceverai immensi poteri. Unisciti a noi, e lo rivedrai” “MAI! Mi sono già lasciato tentare una volta dall’oscurità, non ci cadrò più dentro, come non lo farà nemmeno lui!” “Povero stolto. Allora non vuoi proprio capirlo. Ormai è tardi, non potrai farci più nulla” “Comunque, se non ti vuoi unire a noi, non abbiamo scelta, dovremmo eliminarti” disse l’altro. “Provaci!” rispose Riku, richiamando a se le sue ultime energie, parti all’attacco, sorprendendo il misterioso nemico, che riuscì a evitare l’attacco, ma nel farlo, il cappuccio si levò. Riku si girò, e quando vide la faccia di quella persona rimase scioccato. “TU?!” La persona si mise a ridere “Bravo, finalmente sei riuscito a levarmi il cappuccio, peccato che questo tuo attacco ti abbia prosciugato di tutte le energie” Riku cadde a terra sfinito. Aveva ragione, era sfinito, e per lui ormai era arrivata la fine “Ora, addio!” detto questo, la misteriosa persona si preparò all’attacco. Riku chiuse gli occhi, ma invece di sentirsi trafiggere la carne, senti un rumore metallico, e aprì li occhi. Davanti a lui c’era un'altra persona, che aveva addosso un armatura. “NON PUÒ ESSERE” esclamo Xehanort. “Non puoi essere vivo!” “A quanto pare è stato un errore non verificare se ero effettivamente morto” disse il cavaliere “Come hai fatto a sopravvivere alla distruzione della tua dimensione?” chiese il misterioso nemico. “Semplice! Non ho mai smesso di seguire Sora e Riku, li sono sempre stato dietro, facendo attenzione a non farmi mai scoprire. Così sono riuscito a salvarmi” “Non ti è servito a molto!” disse Xehanort. Ma prima che potesse fare qualunque cosa, il cavaliere prese Riku e sparì nel nulla. “Dov’è andato?” chiese Xehanort “Non ti preoccupare, non ha importanza. Dopotutto sarebbe stato solo una pedina. Ora occupati di lui”
Riku, che aveva perso i sensi poco prima di essere preso dal cavaliere, si risveglio qualche ora più tardi. Si guardò intorno, ma non riuscì a riconoscere il posto. “È ovvio che tu non riesco a capire dove ti trovi, visto che non ci sei mai stato.” Disse una voce. “O per meglio dire, non ci sei stato a lungo” “Chi sei?” chiese Riku “È un bel po’ che non ci incontriamo, vero Riku” disse il cavaliere, che apparve dal nulla. “Tu… tu sei lo stesso che portò Sora sulle isole diversi anni fa, giusto?” “Giusto… ma non sono solo colui che portò Sora alle Isole del Destino” disse il cavaliere, togliendosi l’elmo. “Non può essere! Roxas?!” esclamo Riku, vedendolo. Il cavaliere era identico a Roxas. “No, sono Ven, il padre di Sora” rispose lui “COSA?!” “Si, hai capito bene. Immagino che tu abbia un bel po’ di domande, e avrai tutto il tempo che vuoi per farmele, ma prima ci dobbiamo occupare di cose più serie, come ha già fatto Kairi.” “Sai dov’è?” chiese Riku “Si, ma non ti dirò dov’è. Anche perché è lei stessa che non vorrebbe essere disturbata ora” Riku si chiese che cosa intendesse dire. “Kairi si sta allenando. E credo che dovrai farlo anche tu, se vuoi sopravvivere.” “Kairi si sta allenando? Com’è possibile?” chiese Riku “Mentre tu sei stato, diciamo, ospite di quei due, è successo un fatto, proprio quello che temevo per la precisione. Riguarda Sora” “Che cos’è successo?” chiese Riku, avido di sapere notizie sul suo amico. “Purtroppo è molto probabile che sia tu che Kairi dovrete smetterla di considerarlo vostro amico” disse Ven. Riku comprese subito che ciò che temeva anche lui si era avverato. Così Ven gli spiego i fatti che erano accaduti a casa di Tifa e di come Kairi avesse deciso di allenarsi proprio per quello. “Ma ora Sora dov’è?” chiese Riku Ven abbassò lo sguardo. “Non lo so, ho provato a seguirlo, ma non mi è stato possibile” “Capisco…” “Ora però passiamo a cose più serie. Riku, ti faccio la stessa domanda che è stata fatta a Kairi: vuoi allenarti? Ti farò io da maestro, ma ti avviso: non sarà una passeggiata.” Riku sembrò pensarci su, ma rispose subito “Certo, non posso certo perdere un occasione come questa”.
Capitolo 13: Incontri, decisioni e inizio degli anellamenti – Parte 03 Sora si risveglio in uno strano posto. Provò a muoversi, ma non ci riuscì. Si guardò intorno per vedere se era stato legato, ma vide chiaramente che era libero. Si accorse solo allora di trovarsi sopra un letto, in quello che sembrava un ospedale. Dopo un po’, Sora riuscì finalmente a mettersi seduto, quando vide la porta aprirsi ed entrò una ragazza con i capelli rosa, seguito da un ragazzo, dai capelli gialli. “Guarda, finalmente si è svegliato!” disse il ragazzo. “Ci hai fatto prendere uno bello spavento sai?” disse la ragazza. “Hai dormito per diversi giorni senza mai svegliarti. Cominciavamo a pensare il peggio.” “D – davvero?” chiese confuso Sora. “Si. Ti ho trovato nel bosco privo di sensi, per un momento ho pensato che fossi caduto dal cielo per lo stato in cui eri ridotto”. A sentire queste parole, Sora ricordo che cos’era successo prima che finisse in quel mondo. “Ora, ci sai dire a che villaggio appartieni, così lo potremo avvertire” chiese la ragazza. “Villaggio?” chiese Sora “Che c’è? Non mi dirai che non sei di nessun villaggio, vero?” domandò sempre più curiosa la ragazza, mentre prendeva un vaso di fiori per annaffiarli. “Ecco… non esattamente… ecco a dir la verità…” Sora stava pesando se dirli la verità oppure no. Poi si ricordo di come tutti avessero mentito con lui… tutti sapevano la verità, tranne lui, perciò perché avrebbe dovuto continuare il loro gioco? “io vengo… da un altro mondo!” disse infine Alla ragazza li cadde di mano il vaso, cadendo per terra e spaccandosi in mille pezzi. Il ragazzo fece uno strano verso e assunse una faccia con la quale sembrava domandarsi che cosa avesse appena detto Sora. “Che cos’hai detto?” chiese la ragazza Il ragazzo sembrò sorpreso da questo fatto “Sakura, è la prima volta che fai una domanda e che non conosci qualcosa”. Ma come risposta, ottenne un pugno in testa. “Sei sempre il solito, Naruto. Scommetto che non hai nemmeno capito che cosa intendesse dire con –Mondo-, vero?”. Naruto si mise a ridere come se lo facesse per scusarsi. Sakura sospirò. “Sorvoliamo… comunque… sei sicuro di stare bene e di non avere preso qualche botta in testa?” chiese rivolta a Sora “Sicurissimo, non ho preso nessuna botta. Ho visitato una marea di mondi, ma questa è la prima volta da un sacco di tempo che dico direttamente che provengo da un altro mondo, di solito dico che vengo da una città vicina o qualcosa del genere, ma ho deciso di farla finita con tutte queste storie”. “Capisco… e come avresti fatto a viaggiare per vari mondi?” “Solitamente uso una specie di nave spaziale, questa volta però non lo so come ho fatto ad arrivare qui”. Sora preferì non dire che era arrivato tramite un passaggio dell’oscurità. Naruto continuava a guadarlo come se fosse un matto. “Se lo dici tu…” disse infine. Sora riuscì finalmente a mettersi in piedi. “Ora scusatemi, ma devo andare” “Perché?” chiese Naruto “Non puoi! Non sei ancora in condizione di muoverti!”disse Sakura “Non posso rimanere qui. È meglio per tutti voi, credetemi” Detto questo, uscì dalla stanza. “Naruto, vai con lui. Non è in grado di resistere a lungo” “Ok” rispose lui, senza commentare e uscendo di corsa dalla stanza. Sora intanto era già uscito dall’edificio. Ad un tratto, intorno a lui si fece tutto buio. “Cosa succede?” urlò, ma senti la sua voce riecheggiare. “Sta tranquillo, al momento sei al sicuro.” Disse una voce “Chi sei? Mi sei già apparso qualche anno fa, nello stesso modo, ma ora voglio sapere chi sei!” rispose Sora. “Lo sai già. Io sono te. Accetta la verità, Sora!” Sora si ritrovò fuori dall’edificio, come se niente fosse successo. “Non può essere…” “Ehi, aspetta!” disse Naruto, che stava arrivando a gran carica. Sora si chiese perché lo aveva seguito. “Dove credi di andare? Non sei in condizione di andare dove vuoi!” “Il problema è solo questo?” chiese Sora, evocando il Keyblade. “Cosa?!” disse Naruto. “Come hai fatto senza fare nessuna tecnica?” “Tecnica?” “Non dirmi che non sai nemmeno cos’è una tecnica!” “A dir la verità… No. Ora scusa, ma devo curarmi” “Curarti?” ma a risposta, Sora fece un Cura su se stesso. Naruto se ne accorse da quella luce verde che uscì dal Keyblade e che avvolse Sora. “Rinuncio a capire. Comunque sembri essere forte.” “Naruto! Non osare fare quello che stai per fare!” disse Sakura, che aveva visto tutta la scena e stava correndo verso di loro. “Perché no? Potrebbe essere interessante” “Si è appena ripreso, non puoi sfidarlo!” “Tutto qui? Mi vuoi sfidare?” chiese Sora “Certo!” “Non ti conviene, credimi” Naruto sembrò arrabbiarsi a sentire queste parole. “Che fai ora, ti metti a piangere?” disse Sora, cominciando ad allontanarsi Sakura avvertì ciò che stava succedendo. Naruto lanciò subito un kunai verso Sora, che però riuscì a deviarlo con il Keyblade. “Grave errore” detto questo, Sora parti all’attacco, evocando anche l’altro Keyblade. Naruto riuscì a parare il colpo grazie a un altro kunai. “Urg, sei forte! Ma vediamo de riesci a resistere a questo!” Naruto mosse velocemente le mani, e all’improvviso comparvero migliaia di copie di Naruto. Sora sorrise. “bene, finalmente qualcuno che sembra un po’ più forte degli altri. Partì subito all’attacco contro le copie. Passo i successivi 5 minuti a colpire le copie, che sparivano non appena venivano colpite. “Mi sono stufato! Ultima!” e dal Keyblade partirono tutti i tipi di magia, che colpirono in contemporanea tutte le copie di Naruto più il vero Naruto, che cade a terra privo di sensi. “Naruto!” urlò Sakura, correndo verso di lui. Sora intanto si avviò nella foresta. “Hai visto? Tu appartieni all’oscurità, ascoltami”disse di nuovo la voce di prima. “Parla, ti ascolto” rispose Sora. “Bene. Finalmente hai deciso i compiere il tuo destino. Ora, vieni con me, ti addestrerò.” “Perché dovrei?” “Quelli che tu credevi amici si stanno già anelando per eliminarti. Sicuro di non volerti far trovare pronto per allora?” “TU MENTI!” urlò Sora “Ne sei sicuro? Se vuoi te lo posso mostrare” Sora, sapendo che era vero, rispose. “No, non ce ne bisogno. Ci credo, quello che ho detto prima era solo un riflesso incondizionato. Dopotutto mi hanno mentito per anni.” “Bene, allora entra in quel varco. Troverai il tuo nuovo maestro, lui ti insegnerà a sfruttare tutto il potere dell’oscurità, fino all’ultima goccia” non appena finì questa frase, davanti a Sora apparve un varco oscuro, che lui attraversò senza indugio.
Capitolo 14: Allenamenti Kairi cade a terra sfinita. Faticava a restare in piedi, ma non poteva arrendersi così. Vide arrivare verso di lei delle palle di fuoco, che riuscì a evitare. “Parale con la magia” disse Arya “O – ok! Reflex!” fece Kairi, allungando il braccio, ma non ottenne risultati, venendo colpita in pieno. “Ferma Saphira” disse Arya, dirigendosi da Kairi per curarla. “Credo che per oggi possa bastare” disse con calma, mentre curava le ustioni di Kairi. “N – no! Devo continuare, proviamo un'altra volta”. “Come desideri. Riprendi Saphira!” La dragonessa riprese a sputare quelle palle di fuoco, che fortunatamente non erano di temperatura troppo elevata. Kairi riprovò ancora, ma concentrandosi più che poteva. “REFLEX!” urlò, e intorno a lei si creò una barriere che riuscì a respingere le palle di fuoco. Dopo quella magia, Kairi cade a terra priva di sensi. Arya si avvicino a lei. “Brava, finalmente ce l’hai fatta” dopodiché la prese e la porto via dal campo di anellamento. Il giorno dopo, Kairi andò ad allenarsi con Eragon, ma questa volta non con la magia, ma nell’usare la spada. Eragon era più forte di chiunque Kairi avesse affrontato finora, riusciva a fatica a parare i suoi colpi, per non parlare di attaccarlo, era impossibile. Ormai era qualche settimana che Kairi andava avanti così.
Riku era concentrato al massimo. Non voleva fallire nuovamente, doveva riuscirci questa volta. Si era giurato che non sarebbe andato più a dormire finché non fosse riuscito a padroneggiare quella nuova tecnica. Ven gli aveva mostrato come fare, ma nonostante fossero giorni che ci provava, non era ancora riuscito a imparare il teletrasporto. Era entusiasta quando Ven gli disse che glielo avrebbe insegnato subito, aveva letteralmente fatto i salti di gioia. Ma non immaginava fosse così difficile. L’unico risultato che aveva ottenuto era stato quello di prosciugare tutte le sue energie. Poi Ven era molto severo, soprattutto quando si trattava di combattere con il Keyblade. Riku non credeva ci potesse essere qualcuno così forte. Ogni volta veniva stesso per terra, ma non demordeva mai, continuava a combattere fino a quando non cadeva privo di sensi. Poi Ven lo allenava anche nella magia, anche se non in modo approfondito, visto che Riku se la cavava ottimamente.
Sora Lanciò un Firaga oscuro verso il suo maestro, che lo respinse facilmente con il Keyblade. Sora si lanciò all’attacco, evocando i due Keyblade cercò di colpire il suo maestro, ma senza risultati. “Tutto qui, Sora?” “Devi ancora vedere tutta la mia potenza, Maestro. Ultima!” e così lanciò la potentissima magia verso il suo maestro, che fu colpito il pieno, ma ne uscì indenne. “Niente male” disse, partendo a sua volta all’attacco, verso Sora, pronto a colpirlo con il Keyblade.
“Devi arrabbiarti di più, se vuoi riuscire a colpirmi e a ferirmi” “Cercherò, Maestro” “Comunque sei migliorato, e voglio premiarti, dandoti un premio”. Detto questo lanciò un raggio oscuro verso Sora, che ne venne avvolto, ma ne uscì poco dopo, uguale a com’era prima. O no?
Capitolo 15: Ritrovo Ormai erano passati diversi anni da quando Sora, Riku e Kairi avevano cominciato gli allenamenti. Kairi era cresciuta. Si era tagliata i capelli e aveva dei nuovi vestiti, che li avevano regalato gli elfi. Continuava comunque ad allenarsi tutti i giorni con Arya ed Eragon. Ormai era in grado di fronteggiarli tranquillamente singolarmente. Quel giorno Kairi aveva deciso di riposarsi ed era andata a farsi una passeggiata nel bosco li vicino. Ormai era qualche ora che camminava, ma nonostante questo, non si sentiva minimamente stanca. Era ancora come se si fosse appena svegliata. All’improvviso senti una presenza vicino a lei, e si girò. Davanti a lei c’era un ragazzo, dai capelli d’argento e gli occhi verde acqua, ricoperto da un armatura. Kairi rimase sorpresa nel vedere quella persona. “Come va, Kairi?” chiese Riku “RIKU!” urlò Kairi. “Allora?” “Riku, come hai fatto a trovarmi?” “Sono riuscito a trovarti cercando la tua… diciamo energia” “Dov’è la Gummyship?” “Non lo so, non sono arrivato con quella” “E come?” “Con una nuova tecnica, te la mostrerò quando partiremo. Immagino tu lo voglia fare subito, no?” “No, prima devo fare una cosa. Vuoi venire a vedere?” Riku annui e la segui. Si ritrovarono in una città strana, dove al posto delle case c’erano degli alberi, e gli abitanti avevano tutti le orecchie appuntite e gli occhi a mandorla. Kairi continuò a camminare, fino ad arrivare in un campo enorme, dove c’erano evidenti segni di bruciature. Kairi si diresse da due persone che si trovavano li, e Riku la segui. “Arya, Eragon, finalmente vi posso presentare il mio amico Riku” disse indicando Riku. “È un piacere incontrarti” dissero insieme Arya ed Eragon. “Vi ringrazio per avermi allenato in questi anni, ma ora è arrivato il momento che io parta.” Disse Kairi. “Certo, non te lo impediremo. Ma vogliamo chiederti un’ultima cosa.” “Cosa?” “Dovrai affrontarci tutti e due insieme e sconfiggerci” disse Eragon “Ok” rispose tranquillamente Kairi. “Ma… Kairi, sei sicura?” chiese Riku, ripesando al fatto che non aveva più nessuna arma. “Non ti preoccupare” rispose lei, predendo la spada dalla cintura, che Riku non aveva notato perché nascosta dalla maglietta. “Sono pronta”. A queste parole, Arya ed Eragon partirono all’attacco, e dietro di loro arrivo Saphira. “Un drago?!” disse Riku, cominciando a temere il peggio per Kairi. Saphira cominciò a sputare palle di fuoco mischiate a fiammate, tutte dirette verso Kairi, che le evitò con una facilità sorprendente. Riku era affascinato da quanto era migliorata. Kairi prese la spada e disse “Blizzard!” e dalla spada uscì un raggio che congelò le palle di fuoco. Poi dietro di Kairi arrivò Eragon, che la stava per attaccare con la spada, ma lei si girò velocemente e parò il colpo. Disse qualcosa, che Riku non riuscì a capire ed Eragon venne spazzato via da una palla di fuoco, finendo a diversi metri di distanza privo di sensi. Kairi si spostò giusto in tempo per evitare i tuoni che stavano per piombarle addosso e si diresse verso Arya, che era l’unica rimasta poiché Saphira era andata via quando Eragon era stato colpito. Le due cominciarono a lanciarci magie l’una contro l’altra, senza risparmiare colpi. Eragon, che intanto si era ripreso, stava da parte, capendo che se fosse intervenuto, avrebbe sicuramente avuto la peggio. Ma qualcosa mise tutti sull’allarme, e si spostarono giusto in tempo dal campo che esso venne colpito da qualcosa di molto potente. Kairi atterrò vicino a Riku, che aveva già evocato il Keyblade. Davanti a loro apparve una persona, che indossa l’impermeabile dell’organizzazione XIII, ma aveva qualcosa di strano. Kairi riuscì a vedere i suoi occhi, e si mise a piangere.
Capitolo 16: Scontro Saphira lanciò immediatamente una enorme fiammata verso l’individuo, che ne fu investito in pieno. A lei si unirono anche Eragon e Arya, usando entrambi una magia di fuoco, e alla fine intorno alla misteriosa persona si creò un esplosione. Tutti attesero che il fumo si dissolvesse. “Non è possibile!” urlò Eragon. La persona era rimasta perfettamente integra, nemmeno l’impermeabile si era bruciato. Erano sicuri che fosse stato colpito in pieno, non riuscivano a spiegarsi come avesse fatto a uscirne indenne. “Voi tre…” disse la persona, con una voce strana. Una voce che sembrava doppia, una di un ragazzo, l’altra di un adulto. “Sparite!” detto questo, da quel individuo usci un aurea di enorme potenza, che colpi Saphira, Eragon e Arya, spedendoli lontano, nonostante le loro resistenze. “Questa questione riguarda solo noi.” Kairi, che nel frattempo si era ripresa dallo shock, non riusciva a convincersi di aver riconosciuto chi era quella persona. Non voleva crederci. “Ne è passato di tempo, vero Kairi?” “Non può essere!” disse Riku. “Non puoi essere lui!” “No, Riku…”disse piano Kairi. “È proprio lui, l’ho riconosciuto dagli occhi. È Sora!” “Mi fa piacere sapere che non vi siete dimenticati di me. Bene. Questo vuol dire che sicuramente saprete perché vi ho cercato, no?” disse Sora, evocando il Keyblade. Riku e Kairi si ricordarono immediatamente di quel Keyblade, il Keyblade in grado di aprire i cuori, il Keyblade dell’oscurità. “Sora… Non volevo crederci, ma sembra che dovrò farmi una ragione…” disse Kairi, evocando la spada. “Sei pronto, Riku?”. Riku rimasse sorpreso. Tutto si aspettava, tranne che fosse Kairi a domandarli se era pronto. “Si” “Bene, allora, provate a difendervi!” disse Sora, partendo ad una velocità incredibile verso di loro. Kairi e Riku riuscirono a difendersi. Fecero appena in tempo a riprendersi dal colpo che dovettero pararne un altro. La situazione continuò così per diversi minuti, senza che i due riuscirono ad attaccare. “Mi sono stufata!” disse Kairi, facendo un salto incredibile. Sora la segui. “Bene, allora hai deciso di combattere” disse Sora “Scoprirai che non sono più la Kairi che conoscevi” “Lo vedremo. Al momento mi sembri sempre la solita lagna incapace di essere utile” A quelle parole, Kairi prese a colpirlo a raffica con la spada, costringendo Sora a parare i colpi con il Keyblade. “Ora prova tu a parare i miei colpi!” disse Kairi, cominciando a lanciare magie a raffica verso Sora, che venne colpito in pieno, e in seguito ai colpi, precipito. Kairi vide l’impermeabile volare via. Poi un colpo di vento spazzò via la polvere che si era innalzata per via delle magie. Kairi e Riku non credevano ai loro occhi. Non solo Sora era rimasto indenne all’attacco, ma aveva mostrato anche un suo nuovo potere, che scosse i due amici. Sora stava volando, e aveva un enorme paio di ali nere. I suoi vestiti erano cambiati, erano tutti neri, e al centro c’era uno strano simbolo, lo stesso che aveva sostituito la corona nella collana che Sora teneva al collo. Sembrava il simbolo dei Nessuno, ma con i colori di quello degli Heartless. “Ora, si fa sul serio!” disse Sora, calando in picchiata verso Riku, che riuscì a evitare il colpo per un pelo. Kairi intanto parti di nuovo all’attacco, ma Sora riuscì a toglierle la spada di mano e a lanciarla lontano. “Ora cosa farai senza spada e senza magia?” chiese Sora, che sembrava divertito. Con sua grande sorpresa, Kairi si mise a ridere. “È vero, non ho più la spada, ma con questo non vuol dire che io non possa usare la magia. BRISING!”. Dalla mano di Kairi uscì una fiammata che colpi in pieno Sora, spedendolo lontano e facendolo cadere per terra. “Niente male, mi hai sorpreso” disse lui. “Bene, per stavolta è sufficiente. Mi voglio divertire. Se vi facessi subito fuori che divertimento ci sarebbe? Riku, so che puoi andare dove vuoi, perciò cerca un castello popolato da centinaia di ragazzi. Sarà li che ci scontreremo la prossima volta!” Detto questo, Sora andò a recuperare l’impermeabile e aprì un varco oscuro, che si richiuse subito dopo che lui l’ebbe attraversato.
Capitolo 17: Il ritorno del signore oscuro Kairi si accasciò a terra, sfinita. Non credeva veramente di riuscire a tenere testa a Sora, ma fortunatamente c’era riuscita. Riku si avvicinò a lei. Era rimasto sbalordito. Era convinto che ormai non aveva davanti la vecchia Kairi, ma una ragazza molto più coraggiosa e forte di prima. “Forza Riku, andiamo!” disse lei, mettendo a posto la spada. “Sei sicura, Kairi?” chiese lui. “Certo. Cosa stavi dicendo prima? Come hai fatto a raggiungermi? Spero non usando varchi oscuri” “No, no, ho usato un metodo più efficace. Il teletrasporto” Kairi si sorprese a sentire ciò, ma non fece domande. “Ok, allora andiamo” Riku annui “Basta che mi dai la mano, ci teletrasporteremo in questo castello che ha detto Sora, mi basterà cercare un castello pieno di ragazzi” Kairi diede la mano a Riku, e scomparirono immediatamente.
Sora stava camminando in un immensa foresta. Sembrava stesse cercando qualcosa. “Ha detto che lo avrei trovato qui, lo hanno messo qui dentro nella speranza di dimenticarlo, e che non fosse visto da nessuno… l’hanno nascosto bene, non c’è che dire” Sora continuò a camminare per diversi minuti, fino a quando non notò una grotta. Una volta entrato, un ghigno li apparve sulla faccia.
Kairi ebbe l’impressione di andare a sbattere contro qualcosa. Notò che anche a Riku era successa la stessa cosa. “Ma com’è possibile? È come se qualcosa ci avesse impedito di arrivare a destinazione.” Esclamò Riku. Kairi però stava osservando dov’erano finiti. Davanti a loro c’era una stazione ferroviaria, che però sembrava non fosse stata usata di recente, doveva essere passato almeno un mese, a vedere le sue condizioni. Si guardò intorno, e vide un enorme lago. Si avvicino e rimase colpita dallo spettacolo che vide. “Riku, vieni!” Riku andò da Kairi, e rimase anche lui sorpreso. “Direi che abbiamo trovato il castello.”
Una ragazzo stava correndo. Aveva appena ricevuto la comunicazione di dirigersi nello studio della preside. Attraversò diversi gruppi di ragazzi, tutti vestiti di nero, alcuni con i mantelli. Il ragazzo continuò a correre, fino a quando non arrivò davanti alla statua di un Gargoyle, che sembrava fosse stata spaccata e poi ricomposta. “Parola d’ordine?” disse una voce “Severus!” rispose il ragazzo La statua si mosse e mostrò delle scale, che il ragazzo percorse velocemente, fino ad arrivare in un enorme studio. Sulle pareti c’erano centinaia di ritratti, e dietro la scrivania c’era una signora. “Voleva vedermi, preside Mc Grannit?”
Sora ora stava cercando qualcos’altro. Continuava a guardare per terra, come se stesse cercando un pezzo particolare di terra. Ad un tratto vide qualcosa che luccicava da lontano e si affrettò a raggiungerlo. Era una strana pietra, spaccata in due parti. “Finalmente! Ora posso mettere in atto il mio piano”
Kairi e Riku cercarono un modo per raggiungere il castello. Avevano notato che era piuttosto danneggiato, come se fosse stato lo scenario di un orribile combattimento, dove non erano stati risparmiati nessun tipo di colpi. Mentre camminavano in un sentiero che sembrava condurre al castello, Kairi venne attirata da uno strano cancello. Si avvicino e rimase shoccata. Riku la raggiunse, ma non seppe cosa dire. Erano davanti ad un cimitero enorme. Tutte le lapidi riportavano la stessa data. “Cosa sarà mai successo qui?” chiese Kairi. “Non lo so, comunque dovremmo scoprirlo tra poco.”
“Si. Ci hanno segnalato la presenza di due sconosciuti nelle vicinanza del castello.” Disse la preside. “E con questo? Hanno fatto qualcosa di strano?” chiese il ragazzo, portandosi la mano alla fronte, per poi riportarla subito a posto. “È questo il punto! Non risultano da nessuna parte, ma nonostante questo hanno provato a materializzarsi all’interno della scuola.” “Quindi non sono babbani” “No, ma non sono nemmeno maghi. Ma nonostante questo, si stanno avvicinando al castello. Vorrei che li andassi incontrò e nel caso non avessero buone intenzioni, li fermassi. Ti è tutto chiaro, Potter?” “Si signora” rispose Potter. Ma in quel momento ebbe una stranissima sensazione. Li sembrò che la testa li si stesse spaccando in due ed emesse un enorme urlò, dopodiché cade a terra, privo di sensi.
Capitolo 18: Il ritorno del signore oscuro – Parte 2 Kairi e Riku ormai erano arrivati davanti al castello. “Guarda Riku! È pieno di ragazzi, non possiamo esserci sbagliati!” Riku stava osservando, ma percepiva qualcosa, ma non riusciva a spiegarsi cosa.
Harry si svegliò in un letto. Si accorse di essere in infermeria, e che attorno a lui c’erano un ragazzo e una ragazzo, che quando videro che si era svegliato gli chiesero insieme se stava bene. “S – si. Sto bene” rispose lui. “Cos’ è successo?” chiese il ragazzo. “La cicatrice… ha bruciato come non ha mai fatto prima.” “Ma non può essere!” disse la ragazza. “Hai sconfitto Tu – Sai – Chi mesi fa!” “Non so cosa dire, Hermione. So che era più forte di qualsiasi altra volta. Comunque devo andare, la Mc Grannit mi ha detto di andare verso i due stranieri.” Harry fece per alzarsi, ma Hermione lo fermò. “Ci penseremo io e Ron ad andare, non ti preoccupare” disse lei, uscendo insieme a Ron dall’infermeria.
Kairi e Riku cominciarono ad entrare nel castello, e non poterono fare a meno di notare i ragazzi che li guardavano come se fossero alieni. “Ma hai visto come sono vestiti?” disse un ragazzo “Si, ma non possono essere babbani, non sarebbero riusciti ad arrivare qui” Riku stava ascoltando questi commenti, quando Kairi li disse: “Come se loro fossero vestiti normalmente” Ma vide che un ragazzo e una ragazza stavano correndo verso di loro. “Voi due, fermi!” disse la ragazza, estraendo dalla tasca una specie di bastone. Lo stesso fece il ragazzo. Kairi e Riku li guardarono come se fossero due pazzi. “Ehm… ci stareste minacciando con due pezzi di legno?” chiese ironicamente Kairi. A sentire questo, tutti i ragazzi li vicino, compresi i due davanti a loro. “Come sarebbe a dire – due pezzi di legno - ?” chiese il ragazzo, che sembrava aver già perso la pazienza. “Fermo Ron. Ci potreste spiegare chi accidenti siete?” “Non possiamo, ci dispiace” rispose Riku La ragazza sospirò “In questo caso siamo costretti a catturarvi. Pietrificus Totalis!” e dal quel bastoncino uscì un raggio. Riku fece appena in tempo ad evocare il Keyblade e a pararlo. “Non può essere!” esclamò Ron. “Che razza di bacchetta hai?” “Bacchetta?” chiese Riku Hermione sembrava schioccata. Non poteva crederci. Quel tipo aveva fatto apparire dal nulla quella strana chiave che aveva fermato il suo incantesimo. E non sapeva nemmeno che cosa fosse un bacchetta. Hermione stava anche cercando di ricordare se aveva già visto quell’arma su qualche libro, ma non le veniva niente in mente. “Ron, vai a chiamare la Mc Grannit!” disse lei. “Corro!” rispose Ron, mettendosi a correre “Senti ragazza, non cerchiamo guai” disse Riku “Peccato, siete finiti proprio in un bel guaio” rispose Hermione “Mi stai stufando, sai?” disse Kairi “Oh, ma non mi dire… Kairi si è già stufata? Vedo che hai perso la tua pazienza durante questi anni di allenamento, vero?” disse una voce. Kairi e Riku si misero in posizione per combattere. “Dove sei, Sora?” urlò Kairi. Davanti a lei, apparve un varco oscuro. Tutti i ragazzi li presenti scapparono via, tranne Hermione. Da quel varco uscì Sora. Il varco però rimase aperto anche dopo che ne fu uscito. “Sora!” urlarono sia Riku che Kairi. “Mi dispiace, ma ce stato un piccolo cambio di programma. Sono stato nel bosco qui vicino, e ho trovato due cose molto interessanti” detto questo, li buttò davanti a loro due pezzi di una pietra. “NO! NON PUÒ ESSERE!” urlò Hermione. “Temo di si, ragazzina” disse una voce, che incuteva timore solo a sentirla e che proveniva dal varco. “Vi presento il mio nuovo socio, che mi obbedirà ciecamente. Ovviamente lo presento solo a voi due, credo che tutti gli altri se lo ricordino molto bene, anche se hanno provato a dimenticarlo” “NO, MI RIFIUTO DI CREDERCI!” “Ecco a voi Lord Voldermort!”
Capitolo 19: I nuovi poteri di Voldermort Dal varco uscì una persona. Kairi e Riku non si mossero, ma rimasero sorpresi. Tutte le persone che erano li cominciarono a scappare. Tutti dicevano la stessa cosa: “TU – SAI – CHI È TORNATO! SCAPPIAMO!”
A Harry la cicatrice brucio come non mai, e quando sentì le urla capì quello che era successo e si precipitò verso il giardino.
Hermione cade a terra, incredula e spaventata. “È tornato…” disse piano, come se non avesse più energie. In quel momento arrivò anche Ron, seguito dalla Mc Grannit, che non appena vide Voldermort, rimase di sasso e corse a chiamare gli altri professori.
“Sora, cos’hai fatto?” chiese Kairi, preoccupata per quelle reazioni “Oh, niente di particolare. Ho solo fatto tornare in vita il più pericoloso nemico di questo mondo, che ha creato catastrofi e morti a non finire, e li ho donato nuovi poteri, in cambio della sua obbedienza.” A sentire questo, a Hermione venne spontaneo chiedere: “Chi sei tu per sottomettere Tu-Sai-Chi? Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?” “Stupida ragazzina, tu credi che io non sia in grado di intendere e di volere? Ora ti dimostrerò che non è così. Voldermort, attacca il castello!” “Si padrone.” Detto questo, Voldermort tirò fuori la sua bacchetta, e dicendo qualcosa che Kairi e Riku non capirono, ne fece uscire un raggio rosso, che colpi una torre del castello, facendola crollare. “Credo che darò una mano anch’io!” disse Sora. “ULTIMAGA!” dalla sua mano uscì un enorme raggio, che colpì il castello, disintegrandole un terzo. Hermione non credeva ai suoi occhi. “Ora basta!” disse Riku, evocando un Keyblade che Kairi non aveva mai visto prima. In quel momento, quel Keyblade si trasformo in una specie di cannone, puntato verso Sora. “Resisti a questo, Sora!” e dal Keyblade partì un colpo gigantesco, diretto verso Sora, che però riuscì a scappare aprendo un varco oscuro giusto in tempo. Riku non riuscì a dire niente che Voldermort schioccò le dita, facendo apparire creature nere e creature bianche. “Heartless e Nessuno! 2 disse Kairi, evocando la spada e partendo subito all’attacco.
Harry ormai era giunto in giardino, aveva incontrato un centinaio di studenti che scappavano. Dopotutto era un bene che fosse rimasto ancora un anno a scuola. Ma invece di dirigersi dove si stava combattendo, si diresse verso il lago, dove c’era una struttura in marmo. Non avrebbe voluto farlo, ma era l’unica soluzione che li veniva in mente.
Capitolo 20: L’ira di Kairi Mentre Kairi combatteva contro i nessuno e gli Heartless, Riku partì all’attacco verso Voldermort. Hermione non riusciva a credere ai suoi occhi, il ragazzo si muoveva velocemente e riusciva a tenere testa a Voldermort apparentemente senza problemi. In quel momento arrivò Harry. “HARRY! Finalmente!” dissero Ron e Hermione insieme. Harry però notò subito il ragazzo che stava combattendo contro Voldermort e rimase anche lui sorpreso. “Chi è quello?” chiese “È uno dei due che dovevamo intercettare prima, e a quanto pare non sono maghi, ma neanche Babbani” “Come può essere? Se non sono maghi, non potrebbero vedere il castello.” “Non è tutto. Sono anche riusciti a spezzare un incantesimo che li avevo lanciato addosso, e quello che adesso sta combattendo contro Tu-Sai-Chi prima ha usato un arma di incredibile potenza contro colui che ha fatto ritornare Voldermort” A sentire ciò, Harry si spavento. Chi poteva essere così potente da far ritornare Voldermort dalla morte? “Se vuoi ti posso rispondere io!” disse una voce. Harry si girò e vide apparire da un varco oscuro Sora. “E tu chi sei?” chiese Harry “Io sono Sora, colui che ha fatto ritornare Voldermort. E ci sono riuscito grazie a te. Sei stato uno stupido a non distruggere sia il corpo di Voldermort, sia la pietra della resurrezione. Comunque, ora sarò io il tuo avversario!” disse Sora, evocando il Keyblade. “Come vuoi” rispose Harry, tirando fuori la bacchetta. “HARRY! QUELLA NON è LA BACCHETTA DI…” “Si, ma non avevo scelta. Avevo il presentimento di un pericolo imminente, e anche se a malincuore, ho dovuto recuperare la bacchetta di Silente” “Bacchetta potente o no, non ti salverai. ULTIMA!” dal Keyblade di Sora partì un enorme raffica di magie, e Harry riuscì a fatica a proteggersi. “Explelis Armus!” urlò facendo partire un raggio rosso dalla bacchetta che colpi in pieno Sora, anche se ne uscì indenne. “Tutto qui? E tu saresti il famoso Harry Potter? Che delusione.” “Sora, adesso basta!” disse Kairi, che aveva appena finito di eliminare gli ultimi nessuno e raggiungendo Harry. “Combatti contro di me!” “Se desideri così presto di raggiungere gli altri, fai pure. ULTIMATE!” Il cielo divenne nero all’improvviso. Tutti i combattimenti si fermarono. Sopra a Sora il cielo sembrava impazzito. Continuava a cambiare in maniera talmente veloce che era praticamente impossibile riuscire a distinguere i cambiamenti. Ad un tratto, dal cielo si scatenarono migliaia di lampi, che andarono tutti in direzione di Sora, che nel frattempo si era alzato in volo. Stese la mano e tutti i lampi si concentrarono lì; nello stesso instante, da tutto intorno a Sora, si formarono fiamme e blocchi di ghiaccio, la terra cominciò a tremare e uscirono dei getti d’acqua di incredibile potenza, e sembrava che tutta questa energia andasse verso la mano di Sora, nella quale si stava formando una palla nera, non grande, ma di un nero così denso che lo spazio stesso sembrava luce in confronto. Riku capì che cosa aveva intenzione di fare, e cominciò a correre verso di loro. “ORA KAIRI, SODDISFERÒ IL TUO DESIDERIO! RAGGIUNGERAI GLI ALTRI, CONTENTA?” Kairi non riusciva a credere a quello che vedeva, ed era letteralmente paralizzata, come tutti li altri li intorno. Sora si mise a ridere. “ADDIO!” e lanciò la palla verso Kairi, che provò a scappare senza risultati. Ormai si dava già per spacciata, ma Riku si mise davanti a lei. “Mi dispiace Kairi… Cerca di fare tutto il possibile per far ritornare tutto com’era prima” disse Riku, che venne colpito in pieno da quella palla. Un esplosione terribile ne segui. Il castello, la foresta vennero investiti da questa esplosione. Kairi e tutti gli altri vennero scaraventati a parecchi centinai di metri di distanza. Tutti, tranne Sora, che sembrava divertito da questa situazione. Quando la polvere che era stata alzata dall’esplosione cominciò a sparire, Kairi cominciò a urlare in cerca di Riku. Vide che il corpo di Voldermort giaceva a terra, e non dava segni di vita, mentre tutti gli altri erano finiti ancora più indietro, ma sembravano ancora vivi. Kairi si mise a cercare Riku per tutto il raggio dell’esplosione. Il castello era stato seriamente danneggiato e la foresta era diventata spoglia. “È inutile che ti metti a cercarlo o a chiamarlo. Non è sopravvissuta nemmeno la cenere del suo corpo. Quel colpo avrebbe disintegrato anche un pianeta intero se lo avessi voluto. Per vostra fortuna, era al minimo della sua potenza. Kairi cominciò a piangere. “Sora, come puoi parlare così? Come puoi non fare nemmeno una smorfia. HAI APPENA DISINTEGRATO RIKU, QUESTO LO CAPSICI ALMENO OPPURE NO?” urlò Kairi, che sembrava che non sapeva decidere se essere triste o arrabbiata. “Certo che me ne rendo conto, e con questo? Non me ne importa niente.” A sentire queste parole, Kairi non resistette più. Sembrò esplodere, perché intorno a lei si generò un enorme massa di energia, distinguibile perché sembrava scavare la terra sotto di lei. “COME PUOI PARLARE COSÌ? NON TI PERMETTERÒ DI FARE ALTRO MALE, SORA, ANCHE SE QUESTO DOVESSE SIGNIFICARE FARTI FUORI. HAI CAPITO ALMENO QUESTO?” Sora vide bene la rabbia che invadeva Kairi, ma nonostante questo rispose tranquillamente. “Tsk, vuoi provare di nuovo?” Ma in quel momento, la spada di Kairi cominciò a trasformarsi. Prese la forma di un Keyblade. Non era simile a nessun Keyblade che avessero visto finora, sembrava il Keyblade di Riku, ma era diversa la forma… la forma era la stessa della catena regale, ma i colori erano quelli del Keyblade originale di Kairi. “ORA ASSAGERAI LA MIA VENDETTA, SORA!” urlò Kairi, che in meno di un secondo si ritrovo alle spalle di Sora e lo colpi con un colpo talmente potente, che lo spedì a terra, facendo formare una voragine di diversi centinai di metri di diametro. Sora era al suo centro, e per la prima volta, sembrava preoccupato.
Capitolo 21: La verità su Axel Sora riuscì a evitare il colpo che Kairi li stava per infliggere, colpo che aumentò la voragine. “ULTIMATE!” urlò Sora, facendo formare una nuova palla di energia che lanciò verso Kairi. Ma con grande sorpresa di Sora, Kairi taglio di netto la palla di energia, facendola scomparire. “Non è possibile!” disse un Sora sconcertato, pochi istanti prima di ricevere un colpo di Keyblade in pancia, cosa che li fece sputare sangue adesso a Kairi, che però rimasse impassibile. Immediatamente Kairi li rifilò un altro colpo sulla schiena, che lo fece volare di diversi metri. La cosa andò avanti per diversi minuti, senza che Sora riuscisse a rispondere a un misero colpo. Fini che Sora venne atterrato da un altro colpo di Keyblade. Kairi glielo punto in faccia. “Ora Sora, per te è la fine. Vendicherò tutti quelli che hai eliminato. Questo però è per Riku!” e trafisse Sora in pancia. Estrasse il Keyblade, tutto sporco di sangue e si girò per andarsene, convinta che per Sora fosse la fine. Ma un colpo la prese in pieno, facendola svenire. “Non lo sai che non bisogna mai voltare le spalle ad un nemico?” detto questo, Sora uso una Curaga per rigenerarsi, e sparì in un varco oscuro.
Kairi si riprese solo qualche ora più tardi. Si guardò intorno, e si domando com’era successo tutto quel caos. Poi cominciò a ricordare. Si alzò per andarsene, quando vide aprirsi un varco oscuro. Kairi evocò il Keyblade, ma dal varco non uscì Sora, ma Axel. “A-Axel?” disse Kairi sorpresa. Axel la guardò, e le disse: “A-aiuto…” dopodiché cadde a terra. Solo allora Kairi si accorse che stava sanguinando, e andò subito a soccorrerlo. Axel si riprese solo qualche ora più tardi, ma era ugualmente debole. Vicino a lui c’era Kairi. “Kairi…”cominciò lui. “Non affaticarti, hai una ferita grave” rispose lei. Si trovavano nell’infermeria del castello, una delle pochi parti che erano uscite indenne dallo scontro. “No, non mi rimane molto tempo, e prima di andarmene devo dirti una cosa che riguarda Sora” Kairi divenne attenta. “Come di certo ricorderai, Sora contiene al suo interno Xehanort. Sono stati suo padre e Re Topolino a rinchiuderlo li dentro, ma non erano da soli. C’era anche una terza persona. Sora non ne ricorda nemmeno l’esistenza, anche se la incontrata più volte, come ha fatto anche Roxas. Quella persona… era suo fratello maggiore.” A sentire queste parole, a Kairi venne un colpo. Non avrebbe mai immaginato che Sora avesse un fratello. “Ven e Re Topolino volevano che Sora finisse in un posto dove Xehanort non si potesse risvegliare, per questo lo spedirono sulle isole del destino. Ma prima di quell’evento, ne accade un altro. Il fratello di Sora lo prese e scappò via con lui. Non voleva che suo fratello se ne andasse. Purtroppo era stato un ingenuo, era partito senza pensare ai pericoli che l’avrebbero potuto cogliere, e quando Sora e suo fratello si trovarono in pericolo, il fratello si sacrificò per salvarlo, diventando un Heartless, e quindi un nessuno, perdendo la memoria. Venne trovato da Xemnas, che lo accolse nell’organizzazione, e divenne amico di Roxas, il nessuno di Sora”. A quel punto Kairi capì. “SEI IL FRATELLO DI SORA?!” urlò Kairi. Axel annui. “Si, ho recuperato la memoria solo dopo essere quasi finito all’altro mondo dopo averlo aiutato. Così ho deciso di seguirlo, ma quando è andato ad allenarsi per diventare quello che è adesso, lo perso di vista. Sono riuscito a ritracciarlo solo qualche ora fa, ma lui mi ha messo subito ko, senza lasciarmi il tempo di agire o di dire qualcosa. Kairi, devi promettermi che farai tutto quello che puoi per farlo ritornare come prima. Devi trovare Ansem. Lui è l’unico che sa come fare a rimuovere Xehanort da Sora.” In quel momento, Axel cominciò a sparire. “AXEL!” urlò Kairi. Axel sorrise, poi sparì definitivamente.
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